Eventi

Merano Wine Festival 2018

Noi eravamo presenti. Siamo andati a Merano con grandi aspettative e abbiamo trovato grandi conferme. Per noi il Merano Wine Festival non è stato solo un valoroso banco d’assaggio, ma piuttosto un luogo di ritrovo tra amici, produttori, colleghi sommelier e nuove conoscenze.

KURHAUS

Città termale ma non solo, cultura e tradizione: palazzi in stile liberty, passeggiate tra antichi portici, chiese e musei. Ci accoglie un lungo tappeto rosso e qualche persona già in coda di primo mattino davanti alle porte del Kurhaus,  famoso complesso che ogni anno ospita importanti eventi e manifestazioni. Puntuali alle 10.00 varchiamo la soglia dell’edificio, recuperiamo i nostri bicchieri e iniziamo il nostro percorso di degustazione.

Champagne

L’area Champagne la più “difficile”: l’ambiente molto affollato e la temperatura molto calda non ci hanno permesso di soffermarci come avremmo voluto. Giusto il tempo di un paio di etichette e abbandoniamo l’area. Un vero peccato ma ci riproveremo la prossima volta.

Riesling

Decidiamo così di dedicarci ai Riesling della Mosella, di ricercare quei famosi sentori di idrocarburi che caratterizzano questo vino. Bender Weine 2016 Auslese , Wehlener Sonnenuhr 2009 Kabinett trocken, Hoffranzen Mehringer Blattenberg 2001 Auslese, diverse cantine, diverse annate, diversi residui zuccherini. Come i più grandi esperti ci divertiamo a tirare fuori i profumi più articolati iniziando a capire come le diverse pratiche di cantina utilizzate dai singoli produttori influenzano i risultati in bottiglia. I vini prodotti in questa zona sono molto particolari, dal colore dorato brillante, in bocca note agrumate e minerali  accompagnate da buona acidità. La realtà è che il legame tra Riesling e Valle della Mosella è unico. Un vitigno che in questo luogo esprime il suo massimo livello. Nei vini degustati ritroviamo profumi tipici del Riesling, eleganti mai fastidiosi, perfetta corrispondenza naso-bocca, grandi vini.

Istria

Istria e gli orange wine, vini dal colore ambrato dovuto alla prolungata macerazione delle bucce a contatto con il mosto. Vini particolari probabilmente apprezzati da un pubblico ristretto. Noi stessi esprimiamo pareri discordanti nelle tipologie presentate dai vari produttori.

La sala espositiva non rispecchia l’ambiente ideale per la degustazione ma Ipša Sivi Pinot 2016 cattura la nostra attenzione: Pinot grigio 100% , 6 mesi di macerazione sulle bucce. Il colore sorprendentemente brillante, complesso all’olfatto e di corpo in bocca. Una piacevole scoperta.

Extremis

Nel palco della sala Kursaal incontriamo volti già noti. E’ un’occasione questa per scambiare due chiacchere, chiedere come è andata la vendemmia quest’anno e quali sono le aspettative per i vini in produzione.

C’è grande soddisfazione in Masseria Frattasi che noi conosciamo bene. L’azienda vinicola sorge in montagna, sotto il Taburno, i vigneti piantati su terreni calcarei, coltivazione  biologica. Qui si respira tradizione, storia e passione. Lo capiamo dagli occhi quasi lucidi delle persone che si emozionano raccontandoci questa terra. Donnalaura Sannio DOP 2017, falanghina 100% , non si può tradurre in parole, è un vino che va bevuto. Profumi floreali lunghissimi e persistenza in bocca. La vera rivelazione è “Capri” Rosso Capri Doc 2017, un assemblaggio di aglianico, piedi rosso e diverse uve a bacca nera. Qui parliamo di viticultura eroica, sistemi di allevamento a pergola e vendemmia manuale. La produzione è limitata a 600 bottiglie annue e non è difficile capire perché questo vino viene conservato gelosamente. Elegante dai profumi raffinati, in bocca delicato, sicuramente predisposto a durare negli anni. E’ il tipico vino che vorresti dimenticare in cantina per apprezzarne l’evoluzione e allo stesso tempo non vedi l’ora di aprire. Masseria Frattasi ha fatto centro di nuovo.

Lasciamo la Campania e ci spostiamo presso PuntoZero, una cantina che abbiamo da poco avuto il piacere di conoscere partecipando ad una verticale di Tai Rosso durante una manifestazione. Ci accoglie un gran sorriso e una bottiglia di Virgola Veneto Rosso IGT 2013, 100% Syrah. Il colore è rosso rubino, al naso note di piccoli frutti rossi di bosco e pepe nero. In bocca ben fatto, pieno e avvolgente, adatto per accompagnare piatti di selvaggina. Ancora una volta ci perdiamo nelle storie dei vini e tradizioni. I Colli Berici che accolgono queste vigne sono testimonianza che il Veneto non è solo Prosecco. Esiste una molteplice varietà di vitigni tipici di queste zone che le persone qui si stanno impegnando a preservare e valorizzare.

Ci gira la testa con tutte queste informazioni, o forse è il vino… il tempo passa velocemente, diamo un occhiata in giro e ci rendiamo conto che ci sono davvero tantissimi espositori.

Voliamo in Francia, Sauternes Chateau Lafaurie – Peyraguey 2013 è un’esplosione di profumi : albicocca disidratata, pesca,  mango, papaya, note di miele, frutta candita, dattero, zafferano e ancora camomilla, ananas. In bocca avvolgente, persistente, fresco. Le nostre espressioni parlano da sole: sbalorditivo. Ma si sa, i nostri vicini francesi sanno sempre come darci del filo da torcere!

E con quest’ultimo sorso “di-vino” lasciamo questa avventura. Abbiamo ascoltato molte storie provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo. Tutte con qualcosa in comune:la voglia di rappresentare al meglio il territorio di appartenenza, il voler conservare le proprie radici e racchiuderle in una bottiglia.

Con la promessa di partecipare al prossimo Merano Wine Festival, ci auguriamo di poter incontrare i produttori che non abbiamo avuto modo di visitare quest’anno.

Da questa esperienza abbiamo portato a casa l’entusiasmo delle persone che credono che fare vino è arte.

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